La raffinata arte delle copie di chitarre famose secondo il Maestro Pai Mei

La domanda che tutti da sempre si pongono non è se Dio esiste o lo scopo ultimo dell’esistenza umana. No troppo facile. E’ invece: vale la pena spendere centinaia o migliaia di euro per chitarre di marca costose ed apprezzate, oppure sarebbe meglio risparmiare ed acquistare le copie delle suddette? Secondo il Maestro Pai Mei, non solo è accettabile acquistare le copie low-cost di chitarre famose, ma anzi, rafforzerebbe il vostro Kung Fu. A patto di avere un buon liutaio, o perlomeno un amico smanettone che vi aiuti con determinate messe a punto.

Un grosso punto di riflessione ci viene offerto dai grandi produttori di chitarre americani, Gibson e Fender in testa. Che da una parte si lamentano dell’indebita concorrenza dei cloni cinesi dei loro strumenti, poi però sono i primi a venderci strumenti di sottomarca (spesso quantomeno discutibili) mediante Epiphone e Squier le loro sottomarche budget (ma anche ESP con LTD), guardacaso prodotte in Cina ed in generale in tutto il sudest asiatico, e poi rivendute in tutto il mondo come quasi-quasi ci-manca-poco al livello degli originali, con anche fior di endorsement di musicisti famosi anche per le linee low cost.

Intendiamoci, dietro alla realizzazione di uno strumento musicale ci va una certa competenza, se proprio non vogliamo parlare di maestria, ed un minimo di qualità dei materiali costruttivi impiegati. Ma siamo sicuri che sia sempre così? Nella mia esperienza non proprio. Innanzitutto spesso fabbriche e siti produttivi sono spesso gli stessi, che producono chitarre poi marchiate e ri-marchiate in funzione del mercato desiderato con nomi diversi. Poi c’è da fare anche una considerazione molto zen che potrebbe anche risultarci un po’ sgradevole. Ovvero, fare un passo indietro e dopo un bel respiro chiederci “ma io suono come Joe Bonamassa, o sono più simile a Johnny Ramone?” domanda a volte spiacevole e che può dare adito a crisi personale anche profonda.

Nel mio personalissimo caso sono decisamente un Johnny Ramone dichiarato, ma con un minimo di gusto ed orecchio per certi particolari del suono che mi ha permesso nel corso degli anni di fare determinate scelte diciamo oculate. Ah, e per inciso, ho anche avuto per breve tempo una Gibson Les Paul Custom originale, negli anni 90 (avuta tramite irripetibili scambi infernali ad una frazione del suo valore), e debbo ammettere che nonostante l’indubbio fascino da status symbol molto borghese, no, non è che con essa suonassi meglio o avessi decine di fighe che cadevano ai miei piedi ad ogni passo. Quindi molta della questione è una nostra pippa mentale, e poi c’è la realtà oggettiva.

Quando ho deciso di ricominciare a strimpellare la chitarra, in tempi più recenti, ho ripensato alla generazione di costruttori giapponesi, che negli anni 70/80 hanno inondato il mercato mondiale di eccellenti copie di strumenti americani con marchi di fantasia (Tokai, Greco, Burny) che poco o nulla avevano da invidiare agli originali americani e costavano una frazione del loro prezzo. Questo fino a che gli stessi costruttori americani non misero in piedi una causa in tribunale che obbligò i giapponesi a cambiare strategia ed ad iniziare a produrre strumenti originali loro. E quindi ho pensato che stavolta avrei ricominciato partendo da una copia cinese e via, se son rose fioriranno, sennò almeno non mi sarei svenato.

All’epoca optai per una semisconosciuta ed ora defunta marca “italiana” che vantava una produzione cinese ma messa a punto e setup fatti in italia e presi una copia di una SG marchiata Castley da 149€. Con mia grande sorpresa mi accorsi che la qualità generale dello strumento era dignitosa, e paragonatolo ad una più commerciale Epiphone SG, che entrambe indubbiamente arrivavano dalla stessa fabbrica essendo identiche. Un punto a favore della mia tesi. Certo sarebbe stato molto più figo avere il marchietto Gibson sulla paletta, il che però avrebbe significato svariate centinaia (ad essere ottimisti) di euro in più.

A proposito, sapevate che Slash, ad inizio carriera non poteva permettersi le Gibson Les Paul originali in quanto troppo costose, e si fece costruire una copia (non marchiata) da un amico liutaio con cui registrò Appetite for Destruction e suonò svariati concerti ad inizio carriera? Curioso come ora invece, in virtù dell’endorsement pubblicitario, associ facilmente il suo nome ad ogni prodotto, anche di livello basso, in nome di un facile guadagno extra. I diabolici meccanismi del business.

Ma torniamo alla mia copia cino-italiana di SG. Siccome sono un facinoroso, ed ho un amico liutaio dilettante, abbiamo poi deciso di tunare (nuovo verbo in uso tra i giovani che sostituisce il più prosaico taroccare) la chitarra in questione, cambiandogli l’elettronica ed apportando alcune migliorie. Che è poi lo step-2 del comperare uno strumento a bassissimo costo: la personalizzazione. Ci sono moltissimi siti online che vendono pickup e parti elettriche e meccaniche per upgradare chitarre elettriche, io più di una volta mi sono avvalso di Guitar Fetish (www.guitarfetish.com/) che ha un buon assortimento ed ottimi prezzi. Ma potete trovare materiali e siti simili anche in Europa o direttamente in eBay. Insomma, in spicci, alla fine, dopo averci investito un altro centone circa per una spesa complessiva di circa 250€ abbiamo ottenuto uno strumento che, l’amico liutaio ha giurato,era superiore all’equivalente (in termini di €€€) SG Epiphone, figlia bastarda di Gibson. Ma vuoi mettere il divertimento, il casino e la sperimentazione che abbiamo tirato in piedi? Il famoso Kung Fu di cui parlava il Maestro Pai Mei.

Ho avuto in seguito altre esperienze di chitarre low budget taroccate, sempre con risultati che per il me-Johnny Ramone erano più che buoni. Certo, magari se dovete dividere il palco con Vasco Rossi, potrebbero risultare non all’altezza, ma siamo onesti: quanti di noi hanno mai suonato con Vasco (o con Joe Bonamassa) alzino la mano ora! Attualmente posseggo un copia di Les Paul standard marchiata Keiper (misconosciuto marchio cino-tedesco) upgradata di cui sono piuttosto felice e che sarebbe un ottimo muletto anche per un musicista professionista. Ha retto diversi confronti con vere Gibson Les Paul, financo con una Custom Shop da 2000€, perdendo con molto onore e di poco. Dico perdendo si, perché bisogna essere onesti fino in fondo, con le vostre copie di chitarre famose potrete ottenere ottimi e soddisfacenti strumenti musicali, ma difficilmente andranno ad insediare the cream of the crop. Consolatevi con le centinaia o migliaia di euro risparmiati e col fatto che probabilmente li userete per fare punk rock ululato a volumi da galera.

Le cose che dovete tenere a mente sono essenzialmente che necessiterete, come minimo, di un buon setup generale dello strumento da parte di un liutaio. Cosa di cui non sono però immuni nemmeno gli strumenti più costosi. Se poi deciderete di investire anche cambiando qualche parte elettronica, magari i pickup con qualcosa di un po’ più fico (o di boutique, come usa dire) potreste togliervi qualche soddisfazione.

Youtube è letteralmente inondato di video di comparazione tra chitarre famose e loro copie cheap, avete di che guardarne per ore. Ve ne metto uno anche io, così tanto per gradire e vi ricordo inoltre che, gran parte del lavoro lo fa l’amplificatore in termine di resa. Quindi a volte è anche probabile che una chitarra da due soldi abbinata ad un buon amplificatore suoni meglio di una molto costosa e griffata buttata in un ampli mediocre. E, personalmente, conosco diversi chitarristi che hanno optato per l’uso di chitarre-replica o tarocchi-upgraded anzichè spendere cifre folli su strumenti originali, con loro soddisfazione.

Dove reperire questi strumenti? Probabilmente è facile che vi cadano addosso o vi ci inciampate voi, visto la quantità di offerta che c’è al giorno d’oggi in tal senso. Addirittura mi è capitato di vederne anche all’Ipermercato. Ma va fatta qualche considerazione e serve un minimo di buonsenso nella scelta della “base” per il vostro tuning chitarristico, così come per la scelta di uno strumento basic da usare prèt a portèr. L’amico liutaio insiste molto sul fatto di cercare strumenti con legni buoni innanzitutto. E qui i venditori, soprattutto cinesi si scatenano, con mogani, mogani africani, ebani,cugini strettissimi dell’ebano e sti cazzi… Più prosaicamente ricordatevi che state facendo un acquisto all’IKEA delle, chitarre,  più che a un mobilificio di design, quindi prendete un po’ con le pinze le descrizioni dei materiali, e concentratevi sulla solidità e precisione costruttiva, per quanto ne potete capire.

Io personalmente preferisco cercare questa tipologia di strumenti in eBay,anche negli eBay esteri. Molti acquistano, a prezzi stracciatissimi, chitarre su AliExpress o Wish di cui si sente tutto ed il contrario di tutto: stupefacenti, ottime, decenti, schifose. Ma che come già detto in precedenza necessiteranno sicuramente di un bel setup e magari altri upgrade, tipo l’isolamento delle cavita dei pickup. E comunque ricordatevi di Pai Mei: Kung Fu. E quindi divertitevi, salvaguardate il vostro portafoglio, fate rumore.

E la volta che, dopo aver sniffato colla tutta la sera e bevuto litri di birra del discount, decidiate così, en passant, di schiantare la vostra chitarra sul palco, posseduti dal sacro fuoco del rock e dallo spirito de li mortacci di Pete Townshend, la mattina dopo una volta rinsaviti non avrete bisogno di dieci anni di analisi e psicofarmaci per aver distrutto una chitarra del custom shop da migliaia di euro. Augh!

Dr_Gonzo

by on 18 Dicembre 2017
Troppo strano per vivere e troppo raro per morire. Glitter-punk. Disconnesso e fieramente disfunzionale nella società moderna. Scribacchino DIY. Diversamente giovane. Guitar addicted. Cat addicted. Strambo per vocazione.

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