Budino alla menta: il futuro non è roseo

Budino alla menta EUROSPIN:

Il futuro non è roseo, è verdeo.

Verdosinità

Il colore, innanzitutto. E’ lui a catturare per primo l’attenzione, anche del cliente più affrettato: quel verdino pallido del prodotto ritratto in foto sulla confezione, che è poi essa stessa della medesima tinta. Ed è naturalmente l’abbinamento del colore alla forma budinosa che fa scattare nel consumatore il raptus del “proviamolo!”. Detto fatto, eccolo nel carrello. Ogni confezione contiene numero due buste per altrettanti budini, più due bustine più piccole per le guarnizioni. La preparazione è piuttosto semplice: quella di un budino. Si mescola la polverina biancoverde all’appropriata quantità di latte (serve il latte! Ricordarselo prima di iniziare!) evitando il formarsi di grumi e si mette a bollire. Quando avrà raggiunto la giusta consistenza si versa il fluido in uno stampo preventivamente bagnato per facilitare più tardi le operazioni di estrazione del budino. O anche no: una delle cose che ho imparato ispirare simpatia nel prodotto è la sua capacità di rendersi ridicolo – quindi simpatico – se lasciato a raffreddarsi su un piatto, di modo che non assuma una forma precisa.

Budino in libertà
Budino Pollockiano

In ogni caso bisogna far riposare in frigo il budino per qualche tempo affinché si rassodi. Poco prima di servirlo sarà ora di preparare la guarnizione al gusto di cacao. Procedimento simile al budino: bustina, latte, pentolino… et voilà! Ora potrete versare la cremina sul budino, opportunamente rovesciato se avevate optato per lo stampo. Si verranno così a creare uno dei più begli accostamenti cromatici immaginabili (verdino e marrone) insieme ad uno dei più gustosi accostamenti di sapore (cioccomenta).
Che desiderare di più?

[Ok per i vegetariani. Non ok per i vegani]

D.O.D CONSIGLIA

by on 12 Maggio 2010
Dai piedi delle Prealpi a Glasgow

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