Ho una volpe tatuata sulla clavicola

Ho una volpe tatuata su una clavicola perché, abitando nei boschi, mi capitava spesso di incontrarle.

Erano quegli incantevoli animali che dovevo evitare con una sterzata o salvare con una frenata. Bellissimi animali in grado di fondere il bello (e il selvatico) del cane e del gatto insieme.

La scorsa notte abbiamo sentito un gran trambusto fuori casa. Siamo corsi verso i conigli e le galline ed eccola.. meravigliosa e disperata, una volpe nel pollaio. Piume e sangue ovunque. Holiday dispersa e Cambodia salvata per un pelo. Ora mangia e beve – ha persino fatto l’uovo, nonostante i cagni della volpe e lo spavento – ma fa fatica a camminare.

Ci stiamo prendendo cura di lei e adesso mica riesco a vedere le volpi come prima. L’ho raccontato a mia madre e mi ha detto che chi è nato al sesto piano di un palazzo in un quartiere popolare non è abituato a vivere queste situazioni… ma cosa? La paura di perdere “cose” senza nessuno da incolpare per davvero. Il sangue, la puzza, la merda e l’amare ugualmente la vittima e il carnefice. Nature is a whore, diceva quello lì.

by on 27 Dicembre 2022
Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

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