The SPRITZ is dead!

spritz

Siamo stati fin troppo SPRIZZ

Cosa: Aperitivo poco alcolico

Nome: Sprizz

Costo: 3,15 €

Dove: Todis? (o LD)

Giudizio: 3/5

Cosa sarebbe il punk anglosassone senza Maragareth Tatcher? Avremmo avuto i Dead Kennedys senza un Ronald Regan alla presidenza degli Stati Uniti d’America? E Pasolini senza la Democrazia Cristiana? E l’hardcore torinese senza la Democrazia Cristiana? Ed Elio Petri senza la Democrazia Cristiana? E Gian Maria Volonté senza la Democrazia Cristiana?

C’è stato un tempo, un luuunghissimo tempo, in cui credevo che ad un potere forte, miope e sordo corrispondesse per forza di cose una controcultura, una sotto-cultura, un fermento socio-culturale dinamico, intelligente e vivissimo.

La destra conservatrice al potere e la vitalità, la rabbia e la gioia del punk dall’altra. La creatività e l’immaginazione che, stimolate dalle brutture e dai soprusi del potere, reagiscono con una forza di altrettanta potenza ed importanza.

Ripeto la domanda: avremmo avuto un Pasolini senza la Democrazia Cristiana? E dove sono oggi i nostri Jello Biafra, Penny Rimbaud ed Elio Petri? Perché OGGI, davanti ad un potere tanto merdoso, non possiamo assistetere ad una forte e tenace opposizione culturale e artistica (popolare, antagonista, ma finanche borghese-intellettuale) che rappresenti ed esprima dissenso?

E soprattutto: come faccio a collegare questo mio sfogo personale con il prodotto che vorrei recensire? Non lo so. So solo che mi sono svegliata con un titolo in testa (The SPRITZ is dead!) e una domanda a cui non so rispondere.

Lui, lo SPRIZZ, l’aperitivo poco alcolico in vendita all’Ld o al Todis (non ricordo) non è poi così male. Costa 3,17 €. Te lo puoi bere così, oppure allungarlo con un po’ di brut-prosecco o con della soda.

È un aperitivo. Niente di più e niente di meno.

E in quella parola, in quella specifica “poco alcolico” che esprime tutta la sua moderazione-moderatezza di inutile bevanda apolitica ed ambigua. Lontani anni luci dall’aggressività rossa e amara del Campari (che lo fanno pure a Sesto San Giovanni, medaglia d’oro della Resistenza), lontano anni luce dall’eleganza sorniona del prosecco servito ghiacciato in un flûte. Lo spritz si colloca a metà strada. Lo spritz è la defunta Sinistra Giovanile, che non disdegna di farsi l’aperitivo gomito-gomito con un giovane esponente leghista o del Pdl.

Magari si scherza, si fa la battutta, ma in fondo ci si rispetta.

Lo SPRIZZ, invece, quello del discount, con quella doppia “Z”, è sottile ironia. Un delicato sfottò. Un vaffanbagno alla moderazione. Ma non basta…

Durante la recente campagna elettorale per le inutili elezioni politiche, per la mia città giravano manifesti elettorali di quei dementi di Casa Pound che dicevano “Siamo stati fin troppo moderati”. Gli stessi idioti a cui “la piazza” ha cantatato “Bella Ciao” fuori da Montecitorio e loro hanno risposto con un “siete tutti vecchi dentro”, loro, che si definiscono fascisti (del terzo millenio).

Lo scorso week end, sempre nella mia città (VARESE!), si sono radunate diverse centinaia di nazisti del cazzo per festeggiare il ventennale della Varese Skinhead, poprio il giorno – putacaso – del compleanno di Hitler. Dove si sono trovati? Nella sede di un’associazione filo-leghista intitolata “I nostar radiis” (che vuol dire “le nostre radici”), regolamente affittata da un esponente del Carroccio, tale Leopoldo Macchi.

La stessa Lega che presenzierà alla manifestazioni delle diverse amministrazioni varesine, venete e piemontesi in occasione del 25 aprile. Parafrasando lo slogan elettorale di quelle schifezze di Casa Pound, potremmo dire… SIAMO STATI FIN TROPPO SPRITZ. Forse è tempo di tornare (a) Campari. Buon 25 aprile a tutti!

by on 23 Aprile 2013
Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

About Valeria Disagio

Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

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